Eccomi finalmente sul suolo nicaraguense! Da un Ticino innevato, dopo una ventina d’ore di viaggio, mi trovo a Managua, la capitale del Nicaragua. Svegliata di buonissima ora a causa dei canti di numerosissimi galli, mi avventuro per le vie di questa città caotica e colma di taxi.
Nel 1972 un fortissimo terremoto di magnitudo 7,2 ha distrutto completamente il centro di Managua. Questo fa sì che questa città, di circa un milione d’abitanti, non ha un centro storico o commerciale e orientarsi è molto difficile.
Uno dei simboli di Managua è un’altissima sagoma di Sandino (l’eroe nazionale) situata in cima da una collina.
La mia passeggiata prosegue verso la nuova cattedrale (quell’antica è in disuso a causa del terremoto del 1972) che sembra una moschea. In effetti, il tetto è composto di 63 da cupole che sembrano delle gigantesche uova bianche.
Nella strada per il ritorno mi trovo di fronte il Metrocentro, un tristissimo centro commerciale. In questo centro enorme si trovano numerosi negozi internazionali e una zona “comida” (cibo) dove trovano Burger King, Mac Donald, Pizza hut, Dominos pizza. La classe medio-alta e molti giovani ricchi si aggirano spesso per questi negozi.
La maggioranza dei pali della luce e degli alberi della città sono pitturati di rosso e nero i colori della rivoluzione sandinista, ma adesso è veramente troppo presto per parlare della situazione politica…
venerdì 12 febbraio 2010
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