Esteli, murale di una scuola.

BIENVENIDOS!


Cari lettori e lettrici, questo é un blog di una cooperante volontaria di InterAgire che partirà ad inizio febbraio 2010 in Nicaragua.


In questo blog potrete trovare informazioni sul mio progetto di volontariato, notizie sul Nicaragua, riflessioni sulla situazione politica e sul contesto culturale, racconti di esperienze personali,... .



BUONA LETTURA :-)



Quando il dolore di uno é il dolore di tutti. E così il diritto di uno diviene il diritto di tutti.

Roberto Saviano (in La bellezza e l''inferno, Mondadori, 2009).



giovedì 28 ottobre 2010

ESTELI E LA DEPRESSIONE TROPICALE MATTHEW

Eccomi qua! La desaparecida é ritornata!
… lavoro, visite, uragani e testa in aria.... ma pronta a informarvi della mio soggiorno anche se in ritardassimo…

ESTELI E LA DEPRESSIONE TROPICALE MATTHEW

Settembre e ottobre sono la stagione degli uragani in Nicaragua.
Venerdì 24 di settembre le previsioni meteorologiche annunciavano l’arrivo dell’uragano/depressione tropicale Matthew al nord della costa atlantica del Nicaragua al confine con l’Honduras. Il cielo di Estelí era grigio, seduti in ufficio seguivamo le notizie via internet preoccupati dai possibili danni sulla costa atlantica dove circa 10.000 persone erano state evacuate per ragioni preventive.

Sabato, domenica, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, pioggia. 7 giorni di pioggia forte, fine, intensa, leggera ma sempre pioggia. Pioggia, pioggia, pioggia e ancora pioggia. L’uragano si era trasformato in una forte depressione tropicale che si era estesa nella parte nord-occidentale del Nicaragua.
Dopo il secondo giorno di pioggia, alcuni leader dei quartieri del distretto III di Estelí (dove lavoriamo) ci chiamavo “disperati” e incerti sul da farsi di fronte a una situazione allarmante: numerose case allagate, strade che sembravamo fiumi, latrine piene e la pioggia non cessava. Il fiume Esteli che traversa la cittadina dopo 2 giorni è salito di 3 metri allagando e portando vie le case costruite accanto. Il ricordo dell’uragano Mitch, che nel 1998 ha colpito il Nicaragua affettando a 2 milioni di persone, causando 3800 morti e provocando danni devastanti, era sulla bocca di tutti.

Lunedì 26 di settembre il governo nicaraguense dichiarava allerta gialla (prevenzione) in tutto il paese. La “Defensa Civil”, che è l’organismo governamentale che si occupa della prevenzione dei disastri naturali e ha la responsabilità di agire nei situazione di emergenza, cominciava a evacuare le prime famiglie. La prima strategia era de auto-evacuazione ovvero le famiglie dovevano cercare alloggio presso parenti o conoscenti in zone più sicure.

Dopo due giorni la situazione continuava a peggiorare. A Esteli sono stati creati 5rifugi nei quali sono stati ospitati 550 persone. Il governo, sollevando alcune polemiche, non ha permesso l’utilizzo di scuole come rifugi per non interferire con i programmi scolastici, dunque le famiglie sono state alloggiate in chiese e case comunali.

INPRHU, l’associazione per cui lavoro, si incaricata a fornire attenzione psicologica e sociale alle persone evacuate. Per 4 giorni seguivamo le persone nei rifugi garantendo la copertura delle loro necessità (vestiti, alimentazione, problemi di salute,….), giochi con i bambini, promozione dei diritti umani.

Questa emergenza ha messo in evidenza aspetti postivi e negativi. La popolazione, le differenti organizzazioni, le istituzioni governative (il ministero dell’ambiente e della salute) hanno agito con grande determinazione, spirito di solidarietà e tempismo per soddisfare tutte le necessità e i bisogni delle persone sfollate. I rifugi hanno garantito protezione e alloggi per tutte le persone bisognose. Resta la grande mancanza di infrastrutture per il drenaggio e la canalizzazione dell’acqua (in tutta Esteli non c’è un tombino), nella maggior parte dei quartieri non c’é un sistema di fognature, spesso le case sono state costruite in zone abusive e senza permesso, mancanza dell’applicazione di un piano urbano dell’intera città, le condizione dei tetti e delle pareti delle case sono precarie.
In queste circostanze, non c’è da stupirsi che dopo 2 giorni di pioggia la situazione diventa subito allarmante.