Esteli, murale di una scuola.

BIENVENIDOS!


Cari lettori e lettrici, questo é un blog di una cooperante volontaria di InterAgire che partirà ad inizio febbraio 2010 in Nicaragua.


In questo blog potrete trovare informazioni sul mio progetto di volontariato, notizie sul Nicaragua, riflessioni sulla situazione politica e sul contesto culturale, racconti di esperienze personali,... .



BUONA LETTURA :-)



Quando il dolore di uno é il dolore di tutti. E così il diritto di uno diviene il diritto di tutti.

Roberto Saviano (in La bellezza e l''inferno, Mondadori, 2009).



lunedì 17 maggio 2010

IL NICARAGUA DI NELLY

Eccovi una descrizione d’alcuni aspetti del Nicaragua del punto di vista di Nelly, una semplice donna nicaraguense di 58 anni, insegnante di spagnolo attualmente disoccupata.

1. Può descriversi brevemente in qualche parola?

Nelly, ho 58 anni, da 37 sono insegnante e da 19 anni maestra di spagnolo. Sono una madre sola, ho 7 figlie e 2 nipoti. Vivo ad Estelì da sempre e sono innamorata completamente del mio paese.

2. Direi d’incominciare prendendo in considerazione la storia del Nicaragua. Lei ha 58 anni, ciò significa che ha vissuto il periodo della rivoluzione sandinista e la guerra civile degli anni ottanta. Quali sono per lei i momenti e i ricordi più significativi di quell’epoca?

Nel 1979 c’è stato il trionfo della rivoluzione sandinista. Personalmente ritengo che gli anni seguenti sono stati i migliori in tutta la storia del Nicaragua, anche se sono stati contraddistinti da una guerra. Una delle ragioni di questa mia idea riguarda i principi che hanno portato alla vittoria sandinista e che hanno guidato le politiche del governo negli anni seguenti. Erano valori e principi di giustizia e di vera solidarietà e la maggior parte delle azioni e delle politiche erano dedicate per la gente più povera e più bisognosa.

A causa dell’inesperienza, della gioventù sono stati commessi errori e degli sbagli. A me piace paragonare la politica con la famiglia. A volte penso quanto è difficile essere a capo di una famiglia, con tutti i problemi intra-famigliari che possono esistere e le diverse necessità di ognuno. Allora, non oso immaginare quanto possa essere complicato e difficile gestire un’intera nazione. Non poteva essere tutto perfetto. Molte persone, alla fine, guardarono e presero in considerazione solamente gli errori negli anni novanta il frente sandinista perse le elezioni.

A livello personale, i ricordi più terribili furono i bombardamenti d’Esteli da parte della guardia nazionale e dei Contras. Ricordo le case in rovina, la paura ad uscire da casa, la vista dei feriti nelle strade. Tutto era distrutto. Molto spesso m’informavano che un conoscente, un amico, un compagno di studio era morto nei combattimenti. Vedevo tantissimi giovani che al posto di andare a scuola erano armati e andavano a combattere per il paese. Adesso a pensare a qui momenti, mi sembra di vedere un film d’azione nella mia città.
In quelle orribili situazioni, la solidarietà e la generosità della gente erano il motore che ci faceva andare avanti. In ogni momento le persone si aiutavano come meglio potevano. Oggi, invece, ognuno pensa per i fatti suoi…

3. Parliamo della realtà attuale del Nicaragua. Questo paese, secondo i dati delle Nazioni Unite, è il secondo paese più povero dell’America Latina dopo Haiti. Secondo lei, quali sono i problemi principali e gli ostacoli che impediscono lo sviluppo integrale del paese?

Penso che il problema principale è la disoccupazione e la mancanza di lavoro. Non ci sono opportunità di lavoro. Ritengo a livello politico non si sta investendo abbastanza per generare nuove forme d’impiego. Ad Esteli se non si lavora in una fabbrica, per amministrazione statale o per qualche organizzazione non governativa, ci si arrangia come si può. La mancanza di laboro é il problema principale che spinge i nicaraguensi ad emigrare. Qua, la gente sta scappando dal proprio paese e guarda gli Stati Uniti e l’Europa come il paradiso. Nessuno vuole vivere in Nicaragua.

Personalmente ho vissuto quest’esperienza di emigrata. Ho avuto un problema finanziario a causa di un prestito di una banca. Dovevo assolutamente trovare denaro per non perdere la casa. Così sono andata a Miami per un anno a lavorare illegalmente, era nel 2000 e 2001. E’ stata un’esperienza terribile: ero lontana da casa, senza le mie figlie e la mia famiglia, facevo lavori d’ogni tipo e parlavo pochissimo inglese. La situazione lavorativa era difficile, avevo sempre contratti precari di corta durata, spesso i datori di lavoro non mi pagavano o mi pagavano in ritardo. Ho iniziato come cameriera in un Mac Donald per 5 dollari all’ora; in seguito come domestica e babysitter in una famiglia per 250 dollari al mese, poi come tutto fare in una casa per anziani privata per 200 dollari. Lavorando tantissimo sono riuscita a accumulare il denaro necessario e sono tornata a casa. Gli Stati uniti non sono il paradiso, al contrario….


4. Lei è una docente di spagnolo e conosce benissimo l’ambito dell’educazione. Come giudica il livello dell’educazione e il sistema educativo nicaraguense?

Storicamente l’educazione nicaraguense era una delle migliori dell’America Centrale su tutti gli aspetti. Adesso credo che ci sono diversi problemi. I docenti, per esempio, non sono professori per vocazione che credono nell’importanza dell’educazione per la società. Non scelgono questo mestiere per vocazione ma per necessità o per avere un lavoro. La loro situazione é comunque abbastanza difficile: il salario é basso (circa 150/200 dollari al mese) e le condizioni d’insegnamento sono abbastanza difficili: sono classi da 50/60 allievi, le infrastrutture precarie, manca il materiale per di ragazzi, … .

5. Passiamo ora ad un tema delicato e importante della società nicaraguese: la situazione della donna. Come giudica la situazione delle donne rispetto al passato?

Considerando la mia età, penso che posso affermare, che rispetto al passato il machismo é un pò diminuito e che le donne piano piano stanno migliorando le loro condizioni di vita. Le donne sono molto più formate, partecipano molto di più alla vita sociale e siamo molto più rispettate rispetto a prima. Tuttavia non si deve dimenticare il problema della violenza intra-famigliare che è purtroppo ancora molto presente. Inoltre c’è la grande problematica del problema delle madri sole che è un cancro della società. Il 50% delle madri è sola, l’uomo spesso non se ne va di casa e non assume le sue responsabilità di padre o marito. C’è una legge, ma spesso nella pratica non viene applicata o si rispetta solo parzialmente. In Nicaragua, noi donne siamo al centro della vita sociale e lavoriamo come matte per dare ai nostri figli la possibilità di studiare e di avere un futuro migliore del nostro.

6. La situazione economica attuale e abbastanza difficile quali sono le sue fonti di reddito?

Una donna che non ha un lavoro fisso, è obbligata a fare un mucchio d’altre attività per sopravvivere (vendere cibo, fare lavori domestici per altri,…). Io personalmente, do lezioni di spagnolo quando ci sono studenti interessati, faccio e vendo chocobananos per i bimbi quando escono dalla scuola e taglio capelli a delle amiche. Sono tante, le persone professionali formate che non avendo trovato un lavoro o se sono mal remunerate cercano in qualche modo di arrotondare per arrivare alla fine del mese. Un detto nicaraguense dice che de grano en grano se llena el buco de la gallina. (A chicco a chicco si riempie lo stomaco della gallina).


7. Qual è la sua opinione generale sulla cooperazione internazionale e il suo apporto per il Nicaragua?

La cooperazione offre un aiuto completamente indispensabile per moltissime associazioni che senza questo sostegno esterno non esisterebbero. La cooperazione internazionale é sempre stata importantissima anche durante gli anni 80. Per il momento il nostro paese ha bisogno di questi soldi per progredire.

8. Quali sono le sue aspettative e quale é la sua visione per il futuro del paese?

Adesso la situazione è abbastanza calma, ma sono un po’ pessimista. Il problema è che la gente è passiva, non si mobilita, crede pochissimo in un cambiamento interno del Nicaragua. I giovani, che sono il futuro del paese sembrano stanchi, svogliati, si vedono solo all’estero negli Stati Uniti, in Europa o in altro paese ma non in Nicaragua. Questo è molto triste! Non credo che ci saranno cambiamenti radicali nei prossimi anni.

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